In attesa del decreto «Aprile», da cui Comuni e Province si attendono almeno 5 miliardi di risorse per fronteggiare l'emergenza sanitaria, arrivano dal Senato alcuni ritocchi al D.L. n. 18/2020, il decreto «cura Italia».
Gli emendamenti approvati dalla commissione bilancio fanno slittare al 30 giugno i rendiconti 2019 (già prorogati dal decreto «cura Italia» al 31 maggio); inoltre l'appuntamento con i bilanci di previsione è rinviato al 31 luglio 2020 (il termine precedente era il 31 maggio) .
Per quanto riguarda il Fondo crediti di dubbia esigibilità, i Comuni - a partire dal rendiconto 2020 e dal bilancio di previsione 2021 - avranno l’opportunità di effettuare gli accantonamenti calcolando la percentuale di riscossione del quinquennio precedente con i dati del 2019 al posto di quelli del 2020.
L'allungamento dei tempi per i rendiconti 2019 non avrà impatti negativi sull'utilizzo dell'avanzo libero che sarà autorizzato - anche in corso di esercizio provvisorio e per una percentuale non superiore all'80% - nel caso in cui il consuntivo non sia stato ancora formalmente approvato ma siano arrivati almeno l'ok della giunta e la relazione dell'organo di revisione sullo schema di bilancio.
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